domenica 7 novembre 2010

Il corpo delle donne

Da un po’ di tempo guardo poco la tv, e non per un atteggiamento snobistico e sinistroide...semplicemente va così.

Sarà per questa ragione che nel vedere il video che Lorella Zanardo ha presentato presso l’aula magna del Sumi a Pinerolo, ho sentito un forte disagio [potete vederlo qui].
In reatà il video lo avevo già visto, distrattamente sul web, e i programmi da cui sono tratti i fotogrammi e le sequenze che la Zanardo, insieme a Cesare Cantù e Marco Malfi Chindemi hanno scelto dopo la visione di 400 ore di televisione di intrattenimento, di tanto in tanto mi era capitato di intercettarli. Sarà stato proprio il digiuno, ma questa volta queste immagini hanno reso l’aria irrespirabile, un pugno nello stomaco. Un pugno nello stomaco di Persona e non di Donna.

Il filo conduttore della televisione di intrattenimento italiana sembra essere l’umiliazione. Perchè?

E’ il non saper rispondere alla domanda, il non riuscire a trovare ragionevoli motivazioni alla scelta di una donna bella e mediamente intelligente di dare di sè un’immagine parziale, che risponde ad un modello unico imposto forse solo dal mercato, che mi tormenta e mi frustra.

Certo è che nel rivedere il video ho riconosciuto tanti atteggiamenti, tanti stili, tante urla che quotidianemente intuisco nei ragazzi che incontro, come se esistesse un paradigma certo e definito di comportamenti le cui declinazioni determinano l’essere in o out. Se anche la tv è parte integrante dell’educazione, perchè parte dell’ambiente. [Popper diceva che insegnare significa influenzare l’ambiente] allora questa questione ci riguarda. Ci riguarda come genitori, come educatori, come Persone. Non è questione delle Donne. E’ una questione di Tutti!

Dalla tv italiana è sparita la donna adulta, è sparito il volto vissuto con il racconto delle vittorie e delle sconfitte che i segni del tempo sono capaci di raccontare, come se portarsi dietro la propria faccia fosse un segno di coraggio.

Se la scelta di intervenire chirurgicamente resta un fatto privato [...] la scelta di proporre all’interno di uno strumento mediatico quasi soltanto volti innaturalmente giovani non è invece scevra di ricadute sulle quali è urgente discutere. [...] perchè la televisione crea modelli.
[da “Il corpo delle donne” Feltrinelli]

Molto interessante il contributo di Cesare Cantù che ha dato alcune delucidazioni in merito alla gestione dell’ Auditel in Italia, causa principale della programmazione televisiva e quindi complice del degrado testimoniato dal documentario. Mi riprometto di approfondire la questione, ma una prima riflessione è spontanea: può il controllato e il controllore coincidere?

Una precisazione: il Censis dice che l’Italia è al primo posto in materia di trash televisivo.

Lorella Zanardo ha avuto un’intuizione che, nata sull’onda di un moto passionale, senza denaro e solo grazie al web, è diventata un progetto che si fa strada e concretamente porta frutti. Ora tocca a noi rispondere al suo invito: guardare la tv, guardarla con consapevolezza per prestare gli occhi a chi consapevole non lo è ancora, perchè boicottare non serve a nulla.

A questo proposito aggiungerei un piccolo suggerimento: scriviamo a Fabio Fazio per chiedergli come mai tra i suoi 40 ospiti fino ad ora ci sono state solo 4 donne...così per sapere.

3 commenti:

  1. la TV ha perso la sua faccia perchè i burattinai che la controllano sono a loro volta burattini in mano alla logica del profitto e del lecchinaggio di favore. La donna non occupa altre visioni perchè fà paura nel suo complesso ad un sitema maschilista che la vede sempre come un oggetto...questa come scrivi è una questione di tutti, ma non tutti lo possono capire.
    Un saluto

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  2. Grazie Mark...mi piace ancora di più leggere certe cose se scritte da un Uomo. Ti rispondo però con un'esortazione: proviamo a diffondere e far conoscere, qualcosa inevitabilmente DEVE succedere. Come dice la Zanardo, prestiamo i nostri occhi a chi di televisione è assuefatto.

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  3. ci provo sul mio blog con gli amici e conoscenti, ma odo l'eco delle parole e il nulla che risponde

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